Il progetto è stato modificato proprio per creare pochi problemi. Le dighe previste sono state ridotte da sei a una sola; la superficie inondata passa da 1200 Km2 a 516. 29 turbine, due sbarramenti, un lago di ritenuta alimentato dallo Xingu attraverso due canali di derivazione: il tutto “al fior dell’acqua”. Con 11.200 megawatt di potenza, Belo Monte sarebbe la terza più grande diga del mondo, dopo quella delle Tre Gole e quella di Itaipu. La prima, da 18.000 megawatt, è in Cina, ed è diventata pre famosa per le contestazioni ecologiste che ha scatenato. La seconda, da 14.000 megawatt, rifornisce a sua volta il Brasile, ma essendo stata costruita al confine deve essere cogestita assieme al Paraguay, in cui stanno crescendo sempre più le rivendicazioni nazionaliste sull’energia prodotta dall’impianto.
In servizio previsto dal 2015, la diga di Belo Monte costerà 11 miliardi di dollari. Alla gara d’appalto, prevista per aprile, interverranno sicuramente due consorzi brasiliani, ma il governo sta cercando di invogliare alla partecipazione anche la francese Gdf Suez. Il vincitore dovrà rispettare ben quaranta “clausole ambientali e socio-economiche”. “La licenza ambientale più esigente della storia”. Vi sono comprese due zone di preservazione delle terre indigene, un piano di risanamento ambientale e un programma per la costruzione di scuole e ambulatori. Si tratterà anche di indennizzare 12.000 famiglie rurali che dovranno traslocare o saranno comunque danneggiate dalla diga.
La promessa è di creare 18.000 impieghi nella diga e 80.000 nell’indotto. I critici obiettano che l’arrivo di 100.000 nuovi abitanti “provocherà il caos”, per dirla con le parole del vescovo di Xingu, Erwin Kräutler. La Funai, ente governativo di difesa degli indigeni, è stata accusata di “tradimento” per aver dato il suo assenso, anche se nessun indio dovrebbe essere costretto a spostarsi. Ma dal 2017 il Brasile avrà bisogno di 4.000 megawatt supplementari per sostenere una crescita economica del 5%. E già adesso dall’idroelettrico arriva l’85% dell’elettricità consumata in Brasile.
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